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Fra ipotesi e “compiti per casa”: il Maccan e il coronavirus

il Maccan e il coronavirus

Ognuno a casa propria, fra “smart working” e “compiti per casa”. Diviso dall’emergenza sanitaria relativa alla diffusione del coronavirus, tutto il Maccan Prata osserva la situazione in attesa di sviluppi. Prima la salute, com’è ovvio, ma nel frattempo tengono banco le ipotesi sul prosieguo di questa stagione interrotta.

«La volontà di massima della Divisione Calcio a 5 – spiega mister Andrea Sabalino – è quella di riprendere e finire i campionati una volta finita l’emergenza. Però bisogna capire se ci sono le condizioni per farlo». Già, perché il problema è molteplice: non solo il 3 aprile non è una data garanzia, ma la questione è anche relativa alla preparazione degli atleti. «Sicuramente se l’emergenza finisse il 3 aprile non si potrebbe riprendere il 4 – continua il tecnico –, considerato che si verrebbe da un mese di stop forzato a gare e allenamenti. Di certo si riprenderebbe dopo Pasqua: e probabilmente, visto che ai nostri campionati non mancano così tante gare, si riuscirebbe anche a finire senza sforare troppo. Ma ovviamente l’interrogativo a monte è: siamo sicuri che il 3 aprile sarà tutto finito?».

Impossibile, va da sé, rispondere ora. Nel frattempo, questo sì, i giocatori si sono dati a loro volta al “telelavoro”, o meglio ancora ai… “compiti per casa”. «Assieme al preparatore atlletico Angelo Agostini – spiega ancora Sabalino – abbiamo preparato degli esercizi che i giocatori devono fare a casa per mantenere un minimo di forma. Dovessimo avere il sentore che si possa riprendere, magari vedremmo di aumentare i carichi». All’appello, ricordiamo, mancano i tre argentini Feliciotti, Grandinetti e Mazzuca, rientrati in patria venerdì scorso; gli altri sono tutti nelle proprie abitazioni, ad eccezione dello spagnolo Morgade, bloccato a Prata per lo stop ai voli da e per il paese iberico.

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Emergenza Covid-19: tornano in patria gli argentini del Maccan
Mercato, ai saluti lo spagnolo Morgade

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