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Maccan – Olympia Rovereto vista da Luca Antonello

Resettare tutto e provare ad avviare un nuovo programma di recupero immediato. A leggerla così questa frase da l’impressione di essere stata presa da un manuale di istruzioni appartenente a uno strumento tecnologico o a un indicazione tecnica suggerita da chissà quale sofisticato programma per pc.

Dopotutto viviamo in un’era in cui cellulari e tablet, robottini e altri mezzi controllati da intelligenze artificiali si stanno sempre di più facendo largo nel mondo e nelle nostre vite, non ci sarebbe nulla di strano. Invece si tratta semplicemente del possibile consiglio “naturale” offerto dall’esito dell’ ultima uscita casalinga. Un risultato purtroppo veritiero se si considera ciò che si è visto in campo eppure comunque lo stesso anche duro che, complicando un po’ la corsa ai playoff, ha di nuovo messo in luce quel lato oscuro delle Api intravisto nel finale di Coppa e nelle recenti sfide di campionato. E lo ha fatto “proiettando” una scena brutta diventata però ormai quasi ripetitiva: quella di un gol incassato nei primissimi minuti.

I ragazzi in questo senso si sono ripresentati lasciando intuire tutto il desiderio di riscattare in fretta la fresca eliminazione e allungare ancora il passo in classifica, ma, di nuovo, non hanno avuto il tempo di “installare” un piano d’attacco che sono stati sorpresi dal colpo vincente messo a segno dal Rovereto. Un balzo il quale, mettendo in discesa il loro match e in salita il nostro, probabilmente potrebbe aver condizionato la trama della sfida innescando un negativo effetto domino. Le Api infatti stuzzicate dall’urgente necessità di dover rimediare in fretta, affidandosi alla copertura difensiva garantita da un regista, Spatafora, rivestito anche del ruolo di custode dell’area, si sono sforzate di invischiare gli ospiti producendo subito il “solito” intenso e accattivante palleggio. Una “pappa” calcistica che però, questa volta, si è rivelata insipida e poco efficace perché tutti i tentativi di introdurre in area l”ariete” Chilelli, l’instancabile “mastino” Zecchinello e il “folletto” in versione play, Felix, sono stati in parte sempre respinti dai trentini. Avversari i quali, caricati dalla grande partenza, hanno prima alzato una “selva” di fitte e strette marcature guidate dagli onnipresenti Gastaldello e Thyago e portato a volte una pressione alta.

Poi, anticipando ogni nostra mossa blindando l’area con una doppia coppia di uomini, sono riusciti a ribaltare spesso il fronte sfruttando la devastante rapidità di Hakimi e Gastaldello, inafferrabili “spine” che scorrendo sul fianco sinistro hanno contribuito a chiudere la partita. In parte, i vari sforzi di proporre occasioni sono stati vanificati anche dalla grande imprecisione mostrata sia nel completare i passaggi sia nel concludere viziata forse dall’eccessiva fretta di voler rientrare in gara.

D’accordo, nel bilancio dell’esito finale c’è da considerare la stanchezza lasciata dall’impegno di Coppa che forse ha annebbiato un po’ la visione di gioco e bloccato la qualità. Tuttavia il triste “ritornello” con cui si è aperta e poi si è svolta l’ultima sfida sembra suggerire che ci siano anche altri problemi e invitare ora la squadra a vedere il modo migliore per provare a portare a casa un pronto riscatto. In particolare i prossimi giorni potrebbero diventare preziosi per cercare di ritrovare la calma necessaria a scacciare la delusione portata dalla prestazione e sfruttare la spinta della fiducia donata dalla conclusiva botta vincente del muscoloso “bombo” Chilelli.

Due risorse che, insieme a un pizzico di prudenza in più, promettono di diventare molto importanti per riuscire prima ad acquistare massima attenzione. Massima attenzione utile a sfoderare una difesa ordinata e mossa da un buon senso della posizione che abbia la reattività di sventare un po’ meglio le minacce  e fondamentale anche e soprattutto per cercare di evitare di commettere di nuovo troppi errori pericolosi come quello concesso ancora all’inizio dell’ultima sfida. Inoltre questa stessa maggior concentrazione, se accompagnata anche da giocate un po’ più semplici, da l’impressione di poter, infine, aiutare a ottenere una manovra più continua e precisa pure in fase offensiva. E, favorendo l’eventuale riconquista di grinta e entusiasmo, permettere di “resettare” tutte le difficoltà finora mostrate e provare ad avviare un nuovo programma di recupero immediato.

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