Inno alla gioia (sportiva). La si è sentita nei felici applausi regalati dai nostri immancabili sostenitori dagli spalti. La si è sentita nella frizzante esultanza dei bambini schierati come sempre a bordocampo. La si è sentita nell’imponente coro ribollente di soddisfazione lanciato dall’irriducibile Curva dei Briganti. Anche in questa nuova “puntata” di campionato “girata”, per la seconda volta in casa, è partita la “sigla” che ha esaltato un successo un po’ combattuto, ma alla fine decisamente meritato.
I ragazzi infatti lasciandosi trasportare dall’incalzante necessità di tornare a trovare i tre punti il prima possibile per allontanarsi dalle inattese e pericolose “sabbie mobili” dei playout hanno iniziato a condurre subito le “danze” raggiungendo presto il bersaglio grosso con lo scatto da grintoso “metallaro” difensivo di Zecchinello.
Il vantaggio, arrivando all’improvviso e evidenziando i limiti di un’Olimpia Verona affetta da un’importante vulnerabilità difensiva (? gol) era apparso come un beneaugurante saluto che prometteva un trionfo non troppo difficile da centrare. Invece, con il passare dei minuti, gli ospiti hanno incominciato a riordinare le idee e alzare la “voce” tecnica provando spesso a insinuarsi sulla destra e a distendersi sia attraverso movimenti sostenuti da molte sponde sia sfruttando l’esperienza fresca di Serie A e la dirompente fisicità di un Lukaian pronto a dare una mano anche dietro.
Così la sfida ha incominciato a prendere un tono inquietante perché i nostri, pur trovando velocemente il modo di riportare a proprio favore il risultato e continuando a riversarsi in avanti imponendo il ritmo di gioco, incalzati dal costante ritorno di un avversario altrettanto deciso, si sono ritrovati via via a perdere un paio di palloni e a esporsi ai pericolosi tiri sferrati da fuori dai rivali.
Per fortuna però poi è arrivato l’intervallo. Mister Sbisa’ negli spogliatoi, indossando i panni di Ancelotti, ha sistemato l’aspetto tattico ripresentando una squadra più ordinata e compatta in difesa, ma allo stesso tempo anche più cinica nell’ approfittare di ogni minimo errore concesso per scattare, rapida, in avanti. Un diverso approccio che permettendo di organizzare un festival a cinque gol è riuscito a mettere le Api nelle condizioni di raccogliere alla fine un dolce successo.
Una nuova vittoria che ora, in vista del prossimo impegno, potrebbe donare altra carica e entusiasmo se i nostri dimostreranno di saper sfruttare al meglio questo incoraggiante trionfo interpretando ancora bene le varie fasi della partita. Come mostrato dal duello con l’Olimpia Verona i ragazzi infatti, nel primo tempo, hanno confermato di dover continuare a rimanere fedeli alla loro natura agonistica fatta di determinazione, autorità e insistente intensità lasciandosi guidare dall’impostazione offerta dalla qualità racchiusa nei piedi di Spatafora, dagli inserimenti di un Zecchinello e di un Felix più intraprendenti anche in avanti e dal prepotente talento messo a disposizione da “Dinho” Benlamrabet.
Tuttavia nel secondo round i nostri, oltre al bisogno di assalire subito gli avversari, sembra abbiano anche, allo stesso tempo, lasciato intendere di non poter nemmeno fare a meno di prudenza. Prudenza sfoderata attraverso un pizzico di serenità, pazienza, maggior attenzione, spirito di sacrificio e astuzia nel saper trovare il momento buono per “pungere”, necessaria a ottenere un gioco un po’ più equilibrato, ma altrettanto utile prima a controllare la reazione rivale e poi colpire ancora per chiudere i match. Continuare a trovare il modo giusto e la situazione per riuscire, avversari permettendo, a far convivere questi due stili di gioco diversi eppure altrettanto efficaci.
Sembra dunque essere questo l’invito lasciato dall’ultimo spettacolo casalingo offerto, un’ulteriore sfida che, se superata, promette di dare alle Api tante altre occasioni per rafforzare il gioco di squadra e l’intesa senza soffrire troppo altre pesanti assenze forzate come quella di Botosso, illuminare le future giornate o serate con nuove magie prodotte da Girardi, Zecchinello, Benlamrabet e far risuonare così un nuovo inno alla gioia (sportiva).