Vigilia di derby in casa Maccan Prata. Finalmente, dopo due rinvii, alle 21 di domani i riflettori del PalaFlora si accenderanno sul confronto di andata fra gialloneri e Pordenone, a una quarantina di giorni appena da quello di ritorno. Cose che succedono, ai tempi del coronavirus, in un calendario scandito fin dall’inizio da spostamenti, recuperi e gare saltate.
Alta la posta in palio, ma per mister Marco Sbisà la bilancia peserà sicuramente di più per i neroverdi. «Questa partita è più importante per il Pordenone che per noi – attacca il tecnico –, perché la loro è una squadra creata per i play-off; forse addirittura pensavano di poter lottare per vincere, poi però si è visto che le tre davanti erano fuori portata per tutti. Fatto sta che mentre il nostro obiettivo, la salvezza, è stato matematicamente raggiunto, il loro è ancora a rischio, per cui questo confronto ha per loro un’importanza vitale. Per noi, viceversa, tutto quello che può venirci in più in questo finale di campionato è una gioia e una grande soddisfazione, ma certo non abbiamo nessun assillo».
Come, dunque, approcciarsi a questo derby? «Andiamo lì a mente sgombra – prosegue Sbisà –: moralmente stiamo molto bene, fisicamente i venti giorni di stop ancora si sentono. Veniamo da ottimi allenamenti, in un clima buono. Sabato abbiamo tirato fuori energie che non sapevamo di avere; abbiamo imparato che la testa può fare la differenza in gare come quella che ci aspetta, e loro non vengono certo da un bel momento. Sono tranquillo: sappiamo benissimo cosa dobbiamo fare e che giochiamo contro una squadra più forte, ma ci sono momenti in cui i valori non corrispondono sempre a quelli reali, perché subentrano altri fattori».
Dal Veneto, intanto, il duo chiamato a dirigere l’incontro, composto da Amarildo Hoxha di Este e Daniele Marco Ciriotto di Treviso; udinese il cronometrista Luca Carboni. Le difficoltà non mancheranno ai gialloneri, ancora una volta costretti a fare a meno di Cocchetto e di Buriola, che ha ripreso ad allenarsi da solo dopo l’infortunio d’inizio febbraio; non sarà della partita nemmeno Zocchi, ammonito per la quinta volta sabato pomeriggio. Si stringerà i denti, dunque, puntando ancora una volta sui tre ingredienti vincenti del successo sul Miti: cuore, grinta e cinismo.