Francesco Campeol, Matteo Puiatti e Lorenzo Vendrame sono i 3 atleti che hanno rappresentato la nostra società al Trofeo delle Regioni 2024, indossando la maglia del Friuli Venezia Giulia. Il TDR è la manifestazione nazionale durante la quale, annualmente, si ritrovano e si sfidano le singole regioni italiane per le categorie Under 15, Under 17 e Under 19. Al timone del vascello regionale un altro volto noto giallonero, Marco Sfiligoi, allenatore in seconda della nostra prima squadra e selezionatore della rappresentativa regionale Under 17. La compagine friulana era inserita in un girone di ferro, con Piemonte ed Emilia Romanga, rispettivamente prima e seconda a fine torneo, oltre all’Abruzzo.
Dopo un’esperienza di questo calibro, abbiamo raggiunti proprio i protagonisti, per capire dalle loro parole che significato abbiamo avuto quest’avventura nel loro percorso giovanile, non solo sotto l’aspetto tecnico e del gioco, ma anche e soprattutto in termini di esperienza umana e relazionale.
D – Lorenzo, Matteo e Francesco, prima di chiedervi qualche dettaglio sulla vostra esperienza al torneo delle regioni, raccontateci del vostro percorso nel mondo del Calcio a 5? Dove è nata questa passione e come siete arrivati a vestire i colori gialloneri?
FC – Le mie prime esperienze sportive sono state nel Calcio a 11 nella squadra del mio paese. Con l’inizio delle medie sono passato al Calcio a 5, giocando con il Miti Vicinalis, decidendo poi di seguire mister Marin al Maccan, visto l’ottimo rapporto che avevamo instaurato.
MP – Gioco a calcio a cinque nel Maccan Prata da quando ho cinque anni, ora ne ho 15 e in questi 10 anni mi sono allenato con costanza per crescere e migliorare, ma soprattutto divertendomi sempre. È uno sport capace di regalare tante emozioni, ma mi fa anche crescere come persona, sono convinto di voler continuare questa mia grande passione in futuro…
LV – Ho deciso di giocare a Calcio a 5 circa quattro anni fa e quando provenivo da un’esperienza calcistica al Futuro Giovani, società di Prata. Dopo un’infortunio al ginocchio ho smesso di giocare a Calcio a 11, per un anno e dopo tale periodo di inattività, grazie alla proposta di un amico che già giocava con grande entusiasmo da un anno, ho deciso di provare l’avventura nel Futsal, vivendo quest’esperienza molto appassionante al Maccan C5.
D – Giocare al TDR significa vestire la maglia del FVG e condividerla con ragazzi contro cui giocate durante la stagione. Com’è stato il percorso di avvicinamento alla manifestazione con i vostri “nuovi” compagni di squadra e creare un gruppo sostanzialmente da zero con pochi appuntamenti a disposizione?
FC – Essere stato selezionato per giocare il torneo delle regioni è stata una bella soddisfazione. Gli allenamenti sono stati pochi e noi ragazzi venendo tutti da paesi e squadre diversi non ci conoscevamo, infatti inizialmente era difficile capirsi, ma la voglia di partecipare, il ruolo di rappresentare la nostra regione e l’obbiettivo di dimostrare le nostre capacità, ci ha resi forti e uniti così da creare una vera e propria squadra. Inoltre condividere gli allenamenti, le regole, i tempi morti, le speranze e le delusioni ci hanno reso ancora più uniti.
MP – Essere stato convocato nella rappresentativa del Friuli Venezia Giulia quest’anno per il torneo delle regioni è stato incredibile, il gruppo tra giocatori e mister era davvero coeso e affiatato, infatti pur disponendo di pochi allenamenti in due mesi siamo riusciti a creare qualcosa di fantastico, allenandoci duramente, con l’obiettivo di vivere al meglio l’esperienza che ci aspettava in Calabria.
LV – Giocare al torneo delle regioni e vestire la maglia del FVG mi ha davvero caricato e reso orgoglioso di aver conosciuto un gruppo così unito pur non conoscendoci prima. L’intesa è stata immediata, infatti ho vissuto il vero spirito di squadra.
D – Al di là dei singoli risultati delle partite, che impressione avete avuto della caratura degli avversari contro cui vi siete misurati?
FC – I nostri avversari erano sicuramente più preparati di noi, probabilmente perché hanno avuto più tempo per conoscersi e prepararsi come squadra di rappresentativa della propria regione.
MP – Le partite purtroppo non sono andate come ci aspettavamo, ma in campo le rappresentative avversarie hanno dimostrato davvero tanta qualità e mi sono reso conto che le altre regioni sono molto più avanti nel mondo del calcio a cinque, rispetto al Friuli. Il nostro girone non era dei più semplici ma abbiamo cercato con tutto il nostro impegno di fare la nostra migliore prestazione.
LV – Anche se i risultati non sono stati raggiunti, ci siamo misurati con rivali davvero competitivi, grintosi e tecnicamente superiori a noi. Nello stesso tempo però, la nostra squadra ha lottato fino alla fine, cercando di competere al meglio delle proprie possibilità.
D – Cosa vi siete portati a casa da questa esperienza?
FC – Grazie a quest’esperienza ho conosciuto molti ragazzi con i quali mi sono confrontato sia come atleta che come ragazzo, ho capito ancora di più il concetto di squadra: non solo dal punto di vista del gioco ma anche dal punto di vista di gruppo che gioisce, ti rattrista e si impegna a superare le difficoltà unito. Ma soprattutto mi sono portato a casa ricordi di gioia come anche delusioni per i mancati risultati. Un grande stimolo per continuare a impegnarmi in questo sport migliorandomi.
MP – Nei cinque giorni che ho passato in Calabria per il torneo delle regioni siamo stati trattati come dei veri e propri giocatori professionisti, per questo ringrazio la LND Friuli Venezia Giulia. In questo torneo seguitissimo mi sono potuto confrontare con i migliori giocatori di tutta Italia della mia categoria e tale opportunità mi sprona ad allenarmi per migliorare sempre di più. Da questa esperienza porto a casa nuovi amici, emozioni indescrivibili, ma soprattutto la consapevolezza di amare follemente questo sport!
LV – Da questa esperienza sono cresciuto molto sia come persona che come giocatore. Dal punto di vista calcistico mi ha permesso di confrontarmi con i migliori giocatori della mia fascia d’età. Mi ha aiutato a capire su cosa devo lavorare per migliorare. Dal punto di vista personale, ho imparato l’importanza del fair play, del rispetto degli avversari, dei compagni di squadra e degli arbitri. Infine mi ha insegnato a gestire le mie emozioni sia positive che negative e a non mollare mai, nemmeno nei momenti difficili.