Una dolce sconfitta. Alla fine non e’ arrivata la “ciliegina” che avrebbe potuto rendere ancora piu’ ricca e affascinante la “torta” sportiva confezionata durante tutte le partite disputate, soprattutto in casa. Eppure, a dispetto di quanto “detto” dal pirotecnico 4-3 finale, l’ultima “puntata” di campionato disputata tra le mura domestiche, ha mostrato delle “Api” che si sono comunque impegnate cercando di fare del proprio meglio per onorare quest’ultima uscita casalinga. I ragazzi infatti, pur reduci dal lungo viaggio e dalla marea di emozioni vissute in Basilicata, si sono ripresentati davanti ai nostri fedelissimi sfoderando subito un insistito pressing capace di “pungere” alla prima occasione buona gli ospiti. L’irruento tiro telecomandato in rete da Genovese, trascinando subito in avanti i suoi, aveva fatto credere che la squadra potesse spiccare il volo verso un’altro esaltante risultato. Invece i nostri purtroppo, un po’ per merito di un avversario ben piazzato dietro e capace di soffrire prima di trovare sempre il modo di balzare all’occasione giusta in avanti, un po’ forse a causa della stanchezza ancora da smaltire del tutto e della fretta, che potrebbero aver favorito una certa mancanza di precisione emersa con il passare dei minuti, stavolta sono stati costretti a cedere il passo. Cosi’, alla fine, e’ arrivata una resa che tuttavia, oltre a non mettere minimamente in discussione quanto prodotto durante la stagione, come accennato, e’ riuscita a far risaltare il carattere. Ovvero l’ atteggiamento di un gruppo capace, pure in questa sfida difficile, di apparire si’ propositivo non rinunciando mai ad assalire con l’esuberante entusiasmo mostrato dai bambini – tifosi, la schietta determinazione di Imamovic e l’inesauribile artistica classe di Eric e Genovese gli avversari. Ma anche di saper, all’occorrenza, fare attenzione nel cercare di gestire con la saggezza dei prolungati palleggi prodotti dall’inesauribile movimento e qualita’ di Spadafora, Zecchinello e dell’inafferrabile “folletto” Felix, il controllo e il ritmo delle gare. Cio’ per provare a far valere, con l’ efficacia offensiva e l’equilibrio visto quasi sempre in stagione e durante le fasi finali della Coppa Italia, la giusta personalita’. Una personalita’ cioe’ la quale, attraverso un gioco di squadra mosso dalla straordinaria intesa, dalla disponibilita’ al sacrificio a volte offerta e dall’intraprendenza, ha esaltato sia l’inestimabile passione trasmessa dal pubblico, dagli Ultras e dai giovani che non si stancano mai di seguire la squadra. Sia l’amore e l’organizzazione messi a disposizione da quanti lavorano per continuare a far crescere il club. Ovvero proprio quell’inestimabile spirito che anima il mondo giallonero e il territorio, citato dall’ex portiere di Serie A Daniele Mannini. Inoltre, questo risultato negativo ha premiato anche un Milano bravo nell’ innalzare un muro difensivo molto solido e effettuare rapidi lanci appoggiandosi soprattutto a Ganzetti e Pozzi prima di crescere guadagnando un po’ piu’ di dominio territoriale. E non ha impedito di far partire un’altra festa. Un condiviso party che con la presenza del futuro telecronista della Serie A Mannini e’ riuscita a portare nuovo orgoglio al nostro ambiente, regalare ai bambini il piacere di potersi divertire ancora scoprendo la sorpresa nascosta dentro un uovo di Pasqua e anche offrire a tutti l’occasione di poter, grazie a una torta, assaporare una dolce sconfitta.
Maccan – Milano C5 vista da Luca Antonello
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