TIMEOUT di sudore e fatica quello con Angelo Agostini, preparatore fisico alla sua quinta stagione in giallonero. Nelle sapienti mani del Prof. “Ago” sono riposte le performance fisiche dei nostri eroi. L’abbiamo raggiunto per capire come lavora con ragazzi e staff, e in che modo si è evoluta la figura del preparatore nel corso degli ultimi anni. Prima di leggere, siate certi di aver fatto un’accurata attivazione…
D – Ciao “Ago”, è un piacere averti finalmente in rubrica. Innanzitutto, raccontaci qual è stato il tuo percorso accademico per diventare Preparatore Fisico e quale quello professionale per arrivare al Maccan Prata C5?
AA – Già alle superiori sapevo che avrei frequentato la facoltà di Scienze Motorie, che è stato il mio primo step formativo. Dopo aver conseguito la triennale a Gemona mi sono laureato in Scienze dello Sport a Udine. Durante la specialistica mi sono fortemente appassionato alla preparazione fisica per gli sport di squadra seguendo due corsi, uno di Cuzzolin e l’altro di De Conti. Sono stati un’autentica scintilla che mi ha spinto ad approfondire le mie conoscenze anche al di fuori del mondo accademico universitario.
Sotto l’aspetto professionale ho iniziato già durante il secondo anno di università a lavorare come preparatore al Basket Villanova, società del quartiere dove vivo. Questo mi ha dato l’opportunità di mettere in pratica e sperimentare ciò che stavo studiando.
Al Maccan sono arrivato 5 anni fa. Un’avventura iniziata un pò per scommessa, non avendo mai lavorato con una squadra senior, sento di aver guadagnato nel tempo la fiducia di società e staff. Un ringraziamento particolare lo devo alla famiglia Maccan, per l’accoglienza ricevuta, l’ambiente serio e ambizioso.
D – Dalla preparazione atletica alla preparazione fisica. Cosa è cambiato negli ultimi 20 anni?
AA – Doverosa premessa… ho ricevuto una formazione recente, quindi della “nuova scuola di pensiero”. Comunque, nella preparazione atletica si poneva il focus sul miglioramento di aspetti come la corsa, gli appoggi, la coordinazione, c’era più lavoro a secco, meno individualizzato e specifico.Quindi le competenze atletiche venivano applicate a tutti gli altri sport. Oggi, parlando di preparazione fisica, lavoriamo su tutti gli aspetti. Velocità lineare e multidirezionale, forza, potenza si allenano in modo più specifico, ovvero gli esercizi sono il più funzionali possibile al gesto tecnico che poi gli atleti devono compiere in campo, nonostante sia comunque fondamentale avere dei buoni livelli di forza e fitness aerobica generale.
D – Nello specifico, qual è il tuo lavoro con i nostri ragazzi?
AA – In prestagione, dopo aver valutato i ragazzi , abbiamo una preparazione generale sulla corsa e sulla forza, che poi durante la stagione si trasforma nella capacità di mantenere livelli ottimali di entrambe. Con la forza specifica, cerco di aiutare i ragazzi a spostare buoni carichi ad alta velocità, oltre a lavorare su esplosività, rapidità, capacità di assorbire i contatti dei giocatori e quindi sulla prevenzione degli infortuni.
D – In che modo invece ti interfacci con lo Staff tecnico?
AA – Innanzitutto ci tengo a enfatizzare che prima di un gruppo di lavoro, in questi anni si è creato un gruppo di amici. La sintonia nella preparazione e nelle metodologie di lavoro è totale. Con il Mister organizziamo prima la stagione in base agli obiettivi, poi parlando di campo, le esercitazioni in modo integrato, per ottimizzare sia la parte fisica che quella tecnica, soprattutto in base a quelle che sono le esigenze della squadra legate al periodo. Oltre allo staff tecnico c’è una grande e fondamentale condivisione di informazioni con fisioterapista e massaggiatore, al fine di gestire al meglio i tempi, i carichi e gli esercizi di recupero degli infortunati.