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Un TIMEOUT con Laura Fagotto

Laura, si è approcciata al calcio a 5 solamente in questa stagione, approdando in maglia Maccan dopo vent’anni di calcio a 11 e un anno di pausa rigenerante. Professione Avvocato, lo sport ha sempre fatto parte della sua vita, contribuendo alla formazione di valori e principi. Più che sulle qualità delle squadre avversarie preferisce focalizzarsi sulle potenzialità del gruppo allenato da Mister Riola.

D – Laura, innanzitutto benvenuta alla rubrica TIMEOUT, ideata per conoscere meglio le protagoniste e i protagonisti della nostra società. Proprio in quest’ottica ti chiedo di raccontare ai lettori gialloneri quello che è stato il tuo percorso nel mondo dello sport.

LF – Mi sono avvicinata al mondo dello sport sin da piccola, dapprima con la pallavolo che ho praticato per 7 anni, per poi giungere finalmente al calcio a 13 anni! Nel mezzo c’è stata anche una parentesi di qualche mese di atletica leggera!
Ho avuto la fortuna di poter giocare per 20 anni e dando l’addio al calcio (a 11) a giugno 2022. Dopo un anno di puro riposo quest’anno ho deciso di iniziare questa nuova avventura con il calcio a 5. Mi sento fortunata ad essere approdata al Maccan Prata C5, perché in questi anni ho visto troppe volte il calcio femminile non essere preso sul serio. Qui abbiamo una Società e uno staff che ci seguono in tutto e quindi noi ragazze dobbiamo pensare solo a giocare!
E non è una cosa così scontata purtroppo…

D – Avv. Fagotto e Laura in tenuta da gioco. Quali sono i valori dello sport che ti aiutano nella tua quotidianità professionale?

LF – Lo sport mi ha sempre aiutata nella vita contribuendo alla mia crescita non solo come sportiva ma soprattutto come persona. L’aver praticato sport di squadra mi ha aiutata a rapportarmi con gli altri, al rispetto delle regole, a capire che la forza della squadra prevale sul singolo, senza dimenticare il rispetto verso l’avversario… è un po’ quello che vivo ogni giorno con il mio lavoro! Cerco di mantenere sempre dei buoni rapporti con i colleghi, anche se siamo avversari, ma in generale con tutti coloro che mi circondano.

D – Chiuso l’ufficio, serata libera perchè non c’è allenamento. Quali sono i tuoi hobbies fuori dal rettangolo di gioco.

LF – Sto invecchiando e quindi adesso quando esco dallo studio non vedo l’ora di andare a casa a rilassarmi un po’ in famiglia! Non posso nascondere però che mi piace anche incontrare gli amici e le amiche per fare due chiacchiere davanti ad un aperitivo!

D – Dopo lo scivolone in Carnia e il pareggio casalingo contro Maniago, avete ripreso a marciare con la vittoria di mercoledì scorso sul campo delle Orange is the new Jack. Come si prospetta il match di sabato?

LF – Beh, quello con il Val del Lago non lo considero uno scivolone. Loro sono una squadra ben organizzata e con giocatrici di livello con cui ce la siamo giocata alla pari fino a pochi minuti dalla fine e quindi da quella partita abbiamo sicuramente imparato tanto. Dalle sconfitte si impara sempre qualcosa. Con il Maniago è stata una partita difficile in cui non abbiamo giocato il nostro miglior calcio. Mercoledì scorso (io non c’ero) ma le mie compagne sono state brave a reagire e ad alzare la testa dopo due risultati non positivi. Sicuramente sabato incontriamo una delle squadre più forti del campionato, però sono dell’idea che non dobbiamo pensare troppo all’avversario ma dobbiamo concentrarci sulle nostre potenzialità e sul nostro gioco.

D – A proposti di sabato, il 25 novembre cade la ricorrenza della “giornata internazionale contro la violenza sulle donne”. Siamo nel 2023 e purtroppo la tematica, ancor di più in questi giorni, resta di primo piano. Hai uno spazio tutto tuo per una riflessione, un pensiero, o uno sfogo.

LF – Siamo reduci da una settimana che ha fatto riflettere un po’ tutti perché quando i fatti accadano vicini a noi ci toccano maggiormente. Ritengo che la violenza, non solo quella contro le donne, debba essere un argomento di cui parlare tutti i giorni e non solo il 25 novembre o quando il telegiornale racconta l’ennesimo caso di cronaca nera. Con il mio lavoro è un argomento sempre attuale. Penso sia necessario parlare di questo tema anche ai bambini e ai ragazzi, far comprendere loro cosa siano il rispetto e l’amore e che mai questi valori e sentimenti possano giustificare atti di violenza, che sono sempre sbagliati.

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