Stefano Salomon insieme a Mauro è “anima e core” per il gruppo Primi Calci. Arrivato in estate al Maccan Prata C5, vanta una duplice esperienza, sia da giocatore che da allenatore. Ci siamo “seduti” per un TIMEOUT con lui.
D – Ciao Stefano, da quest’anno, insieme a Mauro alleni il gruppo dei Primi Calci. Prima di approdare nel mondo Maccan, quali sono state le tue esperienze più importanti?
SS – Porto nel mio bagaglio una duplice esperienza, prima da giocatore, dove ho militato per molti anni nel campionato CSI, calcando sia i prati del calcio a 11, quindi il parquet del calcio a 5.
In seguito ho intrapreso la strada della panchina, con le prime esperienze vissute alla guida di squadre amatoriali nel campionato CSI maschile, che tuttora alleno Polisportiva San Giorgio, quindi nel campionato tuttocampo femminile al Cellina, poi diventata Maniago C5F.
Dopo aver seguito il corso federale FIGC di calcio a 5 nel 2018 , ho ricoperto il ruolo di primo e secondo allenatore nelle giovanili del Pordenone C5, seguendo i gruppi U17 e U19.
D – Che significato ha per te, entrare in palestra con un gruppo di queste fasce d’età?
SS – Sono alla prima esperienza con ragazzi di questa età, e provo un grande orgoglio e senso di responsabilità nel poterli avviare allo sport di squadra, sperando inoltre, che l’attività sportiva possa restituire ai nostri piccoli atleti moltissime soddisfazioni.
D – I bambini spesso sanno sorprenderci con la loro purezza, ma anche con risorse che erroneamente noi adulti non sappiamo riconoscergli. Se c’è e se ti va di raccontarcelo (mantenendo il massimo dell’anonimato), avresti un aneddoto che ti ha lasciato particolarmente di stucco, che ha per protagonista uno dei tanti bimbi che hai incrociato sul campo da gioco?
SS – Un aneddoto in particolare non lo ricordo, però ho incontrato tantissimi ragazzi molto svegli e con grande voglia di giocare, che mi hanno stupito e meravigliato per le loro qualità ma soprattutto, mi hanno ricordato di come fossi da bambino… è stato come rivedermi in, facendomi provare una grande emozione. Ecco, questo ripaga del tempo investito per poter allenare e della grande pazienza che richiedono ogni allenamento.
D – Da qui a fine stagione, quale sarebbe la vittoria più bella in termini di apprendimento che il gruppo potrebbe fare?
SS – Sarebbe davvero eccezionale se riuscissero ad esprimersi dentro e fuori dal campo come una squadra.