Più che un arrivo, un ritorno. Un gradito ritorno. Dopo tre anni altrove, il Maccan Prata è felice di comunicare l’acquisto del portiere Federico Verdicchio, proveniente dal Villorba.
Classe 2001, l’estremo difensore di Maniago ha cominciato i propri passi nel calcio a 5 nel team coltellinaio, seguendo le orme del padre, l’“immortale” Stefano Verdicchio. Un anno in Pedemontana, quindi un anno a Prata nella stagione 2018/2019, dove si mette subito in mostra: l’ottimo percorso con l’under-19 e gli exploit in prima squadra in tandem con Marchesin per l’infortunio dell’allora portiere titolare Bastini gli valgono la chiamata a Villorba, in A2. Lì scala le gerarchie, esordendo in prima squadra nel 2020 e dividendosi l’ultimo campionato nella serie cadetta con il collega Venier. E dire che il primo impatto col mondo del pallone l’aveva avuto, nel calcio a 11, come esterno d’attacco.
«Sicuramente sono fortunato ad essere abbastanza alto – si descrive Verdicchio –, ma oltre ad avere leve lunghe sono anche rapido e mi piace essere aggressivo, andare a cercare la palla; in altre parole mi piace affrontare l’avversario, ma muovendomi in base a quello che fa lui. Un po’ come mio padre, al quale mi sono sempre ispirato». Idee chiare anche sui motivi per cui ha scelto Prata. «Mi hanno convinto le ambizioni della società – prosegue –, che poi in realtà concordano con le mie: entrambi puntiamo a fare il salto di qualità e vogliamo andare assolutamente il più avanti possibile dappertutto. In più a Prata ci sono già stato, e ci sono stato bene: e dove si è stati bene si torna sempre volentieri».